AREE DI LAVORO / METODOLOGIA

Il Progetto adotta l’approccio del lavoro multiagenzia e multidisciplinare orientato alla tutela dei diritti umani e all'empowerment dei soggetti beneficiari. L'equipe di lavoro sono composte da figure professionali con competenze in ambito sociale, psicologico, socio-legale, nella mediazione transculturale e nei diritti umani. La filiera degli interventi si articola attraverso l'individuazione, in ogni territorio provinciale, di un operatore dedicato, il quale garantisce anche nell'emergenza, la presa in carico della segnalazione, la valutazione, pronta accoglienza delle potenziali vittime di tratta e il raccordo operativo tra i soggetti attivatori, Numero Verde Antitratta, le Commissioni Territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale etc..
L'operatore dedicato lavora, avvalendosi della mediazione linguistico-culturale, in stretto raccordo con il dispositivo centrale dell'intervento, costituito dall'Unità di crisi e di valutazione (Ucv), a cui spetta il compito di coordinare e strutturare gli interventi in tutta la Regione Veneto.
Sul versante della fuoriuscita dalla condizione di sfruttamento e dell'inclusione sociale, il Progetto garantisce la possibilità di strutturare percorsi educativi individualizzati volti all'inclusione socio-lavorativa delle persone vittime di tratta e/o grave sfruttamento. Ciò avviene sia attraverso l'inserimento in idonee strutture protette del territorio, sia predisponendo percorsi di accompagnamento educativi mirati al raggiungimento di specifici obiettivi. Tra questi vi sono l’alfabetizzazione linguistica, la formazione professionale, la socializzazione con la comunità locale, l'inserimento nel mondo del lavoro, l'autonomia abitativa, la regolarizzazione e la tutela legale. In particolare il Progetto prevede l’azione di orientamento alla definizione dello status di richiedente asilo in collaborazione con le Commissioni Territoriali per il riconoscimento delle Protezione Internazionale. Il progetto  promuovere una sorta di “filiera virtuosa” che coinvolge alcuni dei soggetti dei territori (quali associazioni di categoria, sindacati, associazioni di volontariato, imprese) sin dal momento dell'emersione, al fine di creare una cultura di legalità e tutela dei diritti e uno sviluppo sociale sostenibile.